CONTROVERSIE IN EMATOLOGIA

Roma, 19 settembre 2019
Policlinico Agostino Gemelli

Razionale Scientifico

Controversie in Ematologia

Significativi progressi sono stati realizzati nel trattamento di patologie ematologiche quali le neoplasie mieloproliferative croniche, le sindromi mielodisplastiche, il mieloma multiplo. Il significativo impatto dei nuovi farmaci e delle nuove strategie terapeutiche sulla sopravvivenza dei pazienti sia globale che libera da malattia ha comportato problematiche del tutto nuove in alcuni scenari. L’introduzione del ruxolitinib nella pratica clinica corrente ha modificato in maniera radicale l’approccio al paziente con mielofibrosi, comportando una revisione delle linee guida di trattamento. Le potenzialità del ruxolitinib non sono ancora completamente esplorate e il suo impatto sul rischio trombotico necessita di essere meglio studiato. Le prospettive di trattamento della policitemia vera con questo farmaco sono incoraggianti sia in termini di efficacia che di qualità di vita. I progressi nel trattamento delle sindromi mielodisplastiche hanno anch’essi prodotto una profonda revisione delle linee guida; d’altra parte anche i progressi ottenuti nelle strategie trapiantologiche rendono necessaria una accurata stratificazione del rischio individuale, in modo da offrire ai singoli pazienti i percorsi terapeutici più efficaci ma anche più sicuri. Negli ultimi anni ci sono state rilevanti evoluzioni delle terapie per quanto riguarda l’accumulo del ferro, con l’utilizzo di farmaci chelanti che hanno ben dimostrato di ridurre il sovraccarico marziale presente in alcune patologie ematologiche e non. Nonostante i progressi degli ultimi anni nella leucemia acuta persistono problemi di difficile gestione quali il trattamento del paziente anziano o il trattamento del paziente recidivato, scenari che necessitano di un continuo approfondimento e confronto. Nel mieloma multiplo non esiste una univoca sequenza terapeutica e esiste la necessità di modulare l’impostazione del trattamento in base alle comorbilità del paziente, alla profondità di risposta, alla risposta ai trattamenti precedenti. In questo scenario diventa cruciale munirsi di nuovi metodi di valutazione della risposta (quali la citofluorimetria) e dotarsi di criteri di personalizzazione della terapia sia nella prima linea che nelle forme recidivate/refrattarie. Infine, il tema delle complicanze trombotiche legate sia alla malattia che al trattamento rimane un bisogno clinico non ancora affrontato con piena efficacia.
Gli obiettivi del convegno nell’ambito delle patologie trattate sono in conclusione:
a) Aggiornamento sulle attuali linee guida di trattamento;
b) Focus su alcune categorie di pazienti fragili (anziani, resistenti a terapia o recidivati, con complicanze trombotiche;
c) Prospettive future di trattamento.

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