Piastrine nell'era della medicina di precisione

Razionale Scientifico

Il trattamento antiaggregante piastrinico è indispensabile per ridurre il rischio cardio/cerebrovascolare in pazienti ad elevato rischio.
Di grande interesse scientifico/clinico è diventata la personalizzazione di tale trattamento in quanto la risposta ai farmaci presenta una variabilità interindividuale elevata.
Studi farmacodinamici, utilizzando metodi di funzionalità piastrinica, hanno infatti dimostrato che i pazienti possono rispondere al trattamento in modo ottimale (optimal platelet reactivity); possono essere meno sensibili al trattamento, con aumentato rischio trombotico (high platelet reactivity); oppure molto sensibili al trattamento, con aumentato rischio emorragico (low platelet reactivity).
Numerosi trial clinici hanno testato l’efficacia e la sicurezza di un approccio di intensificazione della terapia antipiastrinica in pazienti ad elevato rischio ischemico/trombotico, e viceversa una riduzione del periodo di doppia antiaggregazione o il passaggio a farmaco percepito a minor rischio di sanguinamento (cosiddetta “de-escalation) in pazienti ad elevato rischio emorragico. Mentre è accertato che la variazione della terapia secondo precise indicazioni cliniche determina riduzione sia delle recidive che delle complicanze emorragiche, è estremamente dibattuto se tali variazioni guidate da test di funzionalità piastrinica possano portare ulteriori benefici ai pazienti. In questo ambito una recente metanalisi ha evidenziato come in pazienti in cui la variazione del trattamento anti-aggregante era guidata sia dai test di funzionalità piastrinica che dalle caratteristiche cliniche del paziente stesso, si ottenesse una riduzione delle complicanze emorragiche e trombotiche. Altre metanalisi indicano che non è necessario effettuare i test di funzionalità piastrinica per variare la terapia, ma sono sufficienti le indicazioni cliniche.
Scopo del corso sarà quello di approfondire le conoscenze attuali sulla validità o meno di guidare il trattamento anti-aggregante. Per una maggiore conoscenza della tematica, gli interventi verranno rivolti all’approfondimento della funzionalità piastrinica e dei farmaci anti-aggreganti oggi in uso e come questi correlino con la variabilità della risposta al trattamento. Verranno descritti i test che sono stati utilizzati per tali studi. Verranno approfondite sia le conoscenze delle cause della variabilità interindividuale di risposta al trattamento in oggetto tra i pazienti che i test in uso in clinica idonei a identificare i pazienti meno sensibili o altamente sensibili al trattamento.
Per ultimo verranno messi a confronto due cardiologi di fama internazionale che spiegheranno le loro ragioni a favore o contrarie al trattamento anti-aggregante guidato. Infine, un cardiologo e un neurologo discuteranno l’importanza della medicina di precisione nella pratica clinica.
Tutti i relatori selezionati presentano un curriculum di elevato livello internazionale ed elevata esperienza scientifica nell’argomento che presenteranno.