La Coagulazione
tra fisiopatologia e morbilità:
come rimanere aderenti
alle necessità del Paziente?

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LA COAGULAZIONE
TRA FISIOPATOLOGIA E MORBILITÀ:
COME RIMANERE ADERENTI
ALLE NECESSITÀ DEL PAZIENTE?

Razionale Scientifico

Le malattie cardiovascolari (CardioVascular Diseases, CVD) rimangono ad oggi la prima causa di morte e la maggior causa di morbidità in Europa; attualmente, si rilevano oltre 6 milioni di nuovi casi di CVD in Europa, e più di 11 milioni di casi seguiti ogni anno.
Gli stroke sono al secondo posto come causa di morte e disabilità, coinvolgendo circa 1,1 milioni abitanti in Europa ogni anno, con 440.000 decessi. Si stima che circa il 20% degli stroke sia secondario alla presenza di FA ed è noto che si tratta di stroke più severi con il più elevato tasso di mortalità e disabilità rispetto agli stroke non cardioembolici.
Il tromboembolismo venoso (TEV), ovvero sia la trombosi venosa profonda degli arti inferiori (TVP) e l’embolia polmonare (EP), è la più frequente espressione di trombosi venosa e l’embolia polmonare ne è la conseguenza più temibile, spesso mortale. Si stima che il 40% di TVP si accompagni ad EP, potenzialmente comportando a sua volta ipertensione polmonare secondaria. In totale si stima che l’incidenza del tromboembolismo venoso sia di 117 casi/100.000; la mortalità dell’EP è elevata, raggiungendo il 15% entro i tre mesi dall’evento.
La incidenza annua pre-COVID del TEV nei paesi ad alto reddito in Europa, America del nord, ed Australia si pone al valore di 0,75–2,69 per 1000 individui. TEV, e specialmente EP, si pongono tra le principali cause di morte ponendosi al livello delle CVD; 100.000–300.000 morti annue sono correlate alle TEV anche in Europa. Inoltre, il TEV comporta una incidenza annua di disabilità di 7,6 per 10.000 abitanti, un valore che tiene conto della somma che combina gli anni persi assieme agli anni vissuti con disabilità.
A fronte di tutto ciò, necessitano terapia e diagnosi appropriate.
I pazienti con protesi meccaniche restano in terapia anticoagulante per tutta la vita e rappresentano una parte consistente dei pazienti in AO, stimata ad oggi in circa il 15% del totale. La fibrillazione atriale (FA) non valvolare costituisce la principale indicazione al trattamento con AO. Il tromboembolismo venoso (TEV) rappresenta un’altra importante indicazione al trattamento anticoagulante. I pazienti con TEV hanno indicazione al trattamento per 3-6 mesi dall’evento, mentre un trattamento a lungo termine è indicato in soggetti con episodi recidivanti o ad elevato rischio di recidiva (in caso di neoplasia, sindrome da anticorpi antifosfolipidi, trombofilie severe). Si stima che nel nostro paese i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali (AO) siano oltre un milione, pari al 1.5-2% della popolazione generale. Il loro uso è andato crescendo nel corso degli ultimi 20 anni principalmente in seguito alle evidenze che hanno dimostrato la grande efficacia di questi trattamenti nella prevenzione dello stroke nella fibrillazione atriale.
La immissione nel mercato dei DOAC ha dato un impulso importante all’utilizzo di AO in relazione alla semplificazione del trattamento che questi farmaci hanno consentito. Tuttavia la conoscenza in real life dei DOAC sta ponendo alcune domande sulla loro reale efficacia e sicurezza, che ad oggi merita una approfondita revisione sistematica dei dati e degli indicatori di efficacia.
Inoltre, l'utilizzo corretto dei farmaci anticoagulanti e dei farmaci antiaggreganti e la gestione adeguata dei pazienti in trattamento necessita di una formazione specialistica del personale coinvolto.
Infine, la complessità dei pazienti, derivante dall'aumento dell'età, dalla coesistenza di numerose co-morbilità, dalla presenza di trattamenti farmacologici multipli, comporta necessariamente un tempestivo aggiornamento di conoscenze da trasferire rapidamente nella pratica clinica.
Da tutto ciò scaturisce il Razionale di questo Corso di aggiornamento, che ha lo scopo di mettere a disposizione della nostra realtà ospedaliera e territoriale le conoscenze delle metodiche diagnostiche di primo e secondo livello, neglette talvolta nella formazione di base e talaltra in quella specialistica, e del conseguente utilizzo appropriato delle diverse terapie, grazie all’apporto di Specialisti di elevata caratura ed esperienza, ai quali va il nostro più sentito ringraziamento per la loro estrema disponibilità ad aderire a questa iniziativa.
(Fonti: ESC 2019, STROKE 2020, FCSA 2017, Herzog Editor - Pulmonary Embolism, Springer Verlag 2022). 

Sede Congressuale

Sala Convegni - Ospedale Alto Vicentino,
ULSS7 Pedemontana, Presidio di Santorso (VI)
Via Garziere, 42 – Santorso (VI)

Educazione Continua in Medicina (E.C.M.)

ll Convegno è stato inserito nel Piano Formativo 2023 per l’Educazione Continua in Medicina (E.C.M.) e ha ottenuto n. 13 crediti per le categorie di: Medici Chirurghi, Biologi, Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, Farmacisti, Assistenti Sanitari, Infermieri e Infermieri pediatrici.
La legislazione in materia di E.C.M. non prevede l’assegnazione dei crediti formativi ad eventuali specializzandi e ad altre professioni afferenti alle discipline mediche.
Per conseguire i crediti è necessario:
- Partecipare in misura del 90% ai lavori congressuali.
- Riconsegnare al termine dell’evento in segreteria la modulistica debitamente compilata e firmata.
- Conseguire almeno il 75% delle risposte esatte del questionario di apprendimento.
L’attestato ECM e l’attestato di partecipazione saranno consegnati previa verifica dei punti precedenti.

ELLEVENTI


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